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I video di Massimo Presciutti

 Orologi a cucù - Scritta appositamente per essere suonata con i miei amici del paese durante il periodo estivo che trascorro nella mia casa in Umbria, la canzone prende le spunto da una riflessione di Orson Welles nel film Il terzo uomo (1949): In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù.
 Pagine del tempo - L'Esterel con gli anni è diventato il luogo familiare, il rifugio dove le mie tre figlie, negli anni, hanno acquisito la loro indipendenza. Una Francia che esiste nei libri letti, nelle canzoni ascoltate, nelle foto sfogliate e nei disegni satirici e umoristici. Nel clip, oltre al suono della chitarra e del deltar, si può sentire quello della calimba, acquistata per qualche euro al mercato notturno ai bordi del porto di Saint Raphael.
 In piazza Signoria - Video-ricordo del concerto a Firenze in Piazza della Signoria del 9 maggio 2011. La banda sonora è tratta da una ripresa amatoriale di un genitore di uno dei bambini del Laboratorio Linguistico Musicale. Le immagini provengono dallo stesso video e da foto, a volte trattate, inviate da molte persone che avevano assistito all'evento, targato Youth on the Move, un'iniziativa dell'Unione Europea.
 Il tempo di Oradea - Clip dedicato alla città di Oradea, Romania, al suo stile art nouveau e barocco, alla musica e alle danze che ne rappresentano la colonna sonora. Il fraterno commento del gruppo Ansamblul Folcloric Lioara è il più bel riconoscimento che uno straniero che scrive una canzone su una terra mai vista prima possa desiderare: Multumim mult pentru acest video, este cu adevarat deosebit!
 Non ti perdere - Come sfogliare un album di foto o riviste, patchwork di immagini che si stendono negli anni e che sbiadiscono chiedendo di entrare nella nostra memoria per darci l'opportunità del sogno e di quella che chiamiamo anima. La canzone fotografa il momento del pugno chiuso, quando ancora un filo ci potrebbe indicare la strada che la notte sta ingoiando.
 Miglio - Una delle prime canzoni composte, all'inizio degli anni Ottanta, dedicata a un libro per ragazzi scritto dal più grande disegnatore italiano di satira, Giuseppe Scalarini. Il video è presente nei siti della Rai (Rai Arte & Design, Rai Scuola, Rai Letteratura) e ha rappresentato la colonna sonora per l'evento curato dal Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi La satira a scuola nell'anno scolastico 2013-2014.
 La vita a colori - Le superbe immagini sono tratte per lo più dal libro di Chumy Chumez Una biografia, edito nel 1974 dalla Milano Libri Edizioni. In questa canzone si possono vedere anche le belle copertine di dischi in vinile a 45 giri degli anni Sessanta e Settanta, che conservo gelosamente. Contenevano per lo più due sole canzoni e il prezzo si aggirava sulle 700 lire, il che non era poco. Tra le altre sottolineo una diciottenne Françoise Hardy in bianco e nero eccezionalmente carina.
 Trippa da Tiffany - Canzone di sapore folk, dovuto forse alla collaborazione con Jamie Marie Lazzara che in questo pezzo sembra tornare alle sensazioni e ai mezzi impiegati negli anni della sua stretta collaborazione con Caterina Bueno. I due trippai del centro coinvolti nel video hanno molto gradito la canzone e ciò è dimostrato dagli sconti e dalle offerte su panini e vaschette che durano tutt'ora per quanto mi riguarda. Il clip fu subito presentato, nel 2010, su Troppa trippa blog.
 Rospero - Animale inventato metà rospo e metà diospero, è uno dei personaggi più popolari e più longevi del volume Il tempo dei chitarravalli, edito nel 1989 dal Laboratorio di musica dell'allora Circolo 16 di Firenze. La registrazione, del 1991, è stata realizzata nel grande giardino della scuola elementare Andrea del Sarto, di fronte all'Aula Magna di quella che era la Facoltà di Neuropsichiatria. Digitalizzata da un'audiocassetta incisa durante il Concerto di fine anno. Bellissime le percussioni improvvisate da Alessandro, un giovane custode in servizio in quel Plesso.
 Eravamo soli - Registrazione dal vivo effettuata in un pub frequentato da studenti universitari provenienti da ogni parte del mondo. Era il 6 agosto 1993, il pub l'Exaffa di Perugia. La canzone, che dava il via al concerto, ben rappresentava la situazione di un cantautore mai visto o sentito che andava a presentare i suoi pezzi accompagnato soltanto dalla sua chitarra e dalla sua armonica a bocca. Andò bene anche grazie a chi stava al mixer, Sergio Cucchia. Lo stabilimento Saffa era la famosa fabbrica di fiammiferi.
 All'ora del gallo - Canzone dell'estate 2015 che, come accade dal 2011, è composta e registrata pressoché simultaneamente considerando due o tre giorni nella casa di campagna in Umbria. Improvvisazioni partendo dalla danse musette per Valentino Sebastiani, ottimo mix chitarre voci con Fabio Gaggioli. Le cose perdute o in via d'estinzione il tema della canzone: il canto del gallo, le fattorie, le frazioni di confine, i ruderi dei castelli.
 Ventimiglia - Nonostante il titolo è la canzone di Parigi 2015, dove insieme a Silvia abbiamo passato alcuni giorni da nostra figlia Ester e festeggiato il mio compleanno. La Senna aveva il colore del mare, forse influenzata dall'Oceano Atlantico, l'aria di primavera matura non faceva rimpiangere certo il caldo africano del nostro centro Italia. Sul lungosenna i banchini di libri in piena attività di giorno e le scuole di ballo la notte.
 La Valle dell'Eden - È stato il Tempo a scacciarci dalla Valle dell'Eden che infatti diventa continuamente Spazio Passato. Avere la vita in pugno è tenere tutto il tempo in una mano, nella sinistra il proprio tempo, nella destra il tempo dell'umanità. Ladri pazzi restituiscono qualcosa che avevo perduto, il nome del pittore Giovanni Caroto e un'immagine dimenticata in qualche angolo della libreria.
 Solo posti in piedi - Dopo sei quasi sette mesi di pausa dalla Valle dell'Eden, questa canzone, registrata e confezionata nella casa che abito da poco, stessa via stesso numero, viene ad essere progetto e realizzazione. Col tempo in effetti mi rendo conto che son partito sicuro con i posti in piedi quelli che sono scesi non lasciano eredi e che solo l'immaginazione è reale.
 C'ero o non c'ero - Canzone dell'estate 2016, alla fisarmonica Valentino Sebastiani. Si parla di un muro oltre il quale non si avanza portandosi dentro la propria infanzia che va lasciata comunque al di qua dell'ostacolo, si sia o no costretti a superarlo. Il limite è quello della libertà che diventa inutile se non è concreta, ovvero unita all'infanzia da un filo che è quello della vita.


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